A tu per tu con l’ansia

  • Che cos’è? L’ansia è un tipo di risposta che si manifesta quando succedono determinati eventi. Per esempio può esserci un’ansia anticipatoria che sorge prima di eventi che ci preoccupano come il ritiro di un delicato referto medico, o il dover essere operati. L’ansia anticipatoria si può mostrare anche prima di un esame all’università dove verremo giudicati per la nostra preparazione. Possiamo provare ansia se dobbiamo tenere un discorso davanti ad un’ampia platea, oppure se dobbiamo intervenire all’interno di un gruppo di lavoro in cui esprimiamo una posizione di minoranza.
    L’ansia ha gradazioni, sfumature e colori differenti in base al soggetto e all’evento in questione. Si passa da un’assenza di ansia, ad un’ansia vista come attivazione, a un’ansia che crea delle difficoltà alla persona, a un’ansia invalidante. L’ansia sinonimo di attivazione è quel fattore importante che si sperimenta per esempio prima di una prova: un esame all’università, un’interrogazione a scuola, una competizione e se non è eccessiva è utile perché ci attiva, ci aiuta a studiare con più concentrazione, a prestare più attenzione alle domande del docente. Se, al contrario, viene superata una certa soglia allora l’ansia può diventare ostacolante, metterci in difficoltà, interferire negativamente nelle nostre attività quotidiane, fino a poter creare situazioni più invalidanti in cui per esempio ci troviamo bloccati in casa perché sentiamo troppa paura al solo pensiero di uscire.
  • Come riconoscerla? I segnali che l’ansia ci comunica attraverso il corpo sono molteplici, non è detto che siano tutti presenti: alcune persone si ritrovano con le mani sudate, altri hanno il battito cardiaco accelerato, può accadere di dover andare in bagno con maggior frequenza, a volte sembra di essere un po’ in apnea. Oltre a questi segnali trasmessi dal corpo anche a livello mentale se stiamo attraversando un momento di ansia vi sono delle modifiche. Se l’ansia è lieve viviamo con tranquillità il momento presente, se l’ansia è più elevata può esserci utile perché, come dicevamo prima, possiamo essere, per esempio, più concentrati su ciò che stiamo facendo: un particolare lavoro, lo studio di un testo; se l’ansia cresce ancora può interferire sulla nostra capacità di avere una visione d’insieme di un problema e il nostro cervello è molto attratto dagli aspetti negativi, problematici e che ci mettono più preoccupazione. Quando l’ansia diventa invalidante vediamo solo il problema, la preoccupazione e dimentichiamo completamente le nostre risorse, cioè può capitare che in passato abbiamo incontrato lo stesso problema attuale e siamo riusciti a risolverlo, rimanendo in ambito universitario può accadere che in passato abbiamo già affrontato e superato altri esami, ma nel momento presente è come se questo non fosse mai accaduto, o comunque è come se non avesse importanza, come se allo stato attuale non ci fosse utile.
  • Come affrontarla? Siamo preoccupati? Temiamo di non riuscire a gestire la situazione? Quali strategie possiamo adottare?
    Intanto è bene ricordare che provare ansia è un’esperienza universale cioè riguarda ogni essere umano. Ciò che cambia da persona a persona è l’intensità dell’ansia, il riuscire o meno a prevederne la comparsa, l’essere in grado di darle un significato. Questo perché siamo tutti diversi, le esperienze che viviamo sono differenti. Alcuni sono più sensibili nel prevedere il suo sopraggiungere, altri hanno più difficoltà a riguardo, alcuni sono più allenati ad attribuire un significato all’ansia, sanno darsi delle risposte alle domande perché quest’ansia? Da dove arriva? Altri sono più incerti nel fornire una risposta, magari sono solo meno abituati. A volte sapersi dare una risposta può essere già di aiuto per limitare l’ansia, per tenerla sotto controllo o addirittura per farcela amica usandola a nostro favore. Ci può essere anche d’aiuto per trovare la nostra risposta alla domanda “come gestirla?” Anche per questa domanda le risposte sono le più variegate c’è chi si dà una risposta da solo, c’è chi preferisce chiedere aiuto e sostegno ad un amico e c’è chi può trovare utile e/o necessario rivolgersi a un professionista.

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